Ormai molti sono i docenti che denunciano la
fatica, l’impotenza o, forse, l’impossibilità di educare le giovani generazioni
che hanno di fronte, altri si sono rassegnati e vivono la situazione come condizione
normale per la società in cui viviamo.
L’emergenza educativa è il sottoprodotto della
transizione di civiltà in corso, modernità, post-modernità, società liquida,
modernizzazione digitale è e sarà un fenomeno di lunga durata.
Il modello educativo costruito fin dal XVI
secolo e durato fino ad oggi sull’enciclopedismo, su rigidi modelli di
trasmissione del sapere, su ambienti e strumenti didattici antiquati, con
un'oggettiva incapacità di cambiamento...
"Una scuola modellata su un impianto che
risale al primo Novecento - aula, cattedra, banchi - è oggi totalmente estranea ai bisogni culturali dei
giovani. Non sviluppa le capacità di apprendimento una scuola incapace di
sfruttare le nuove tecnologie, non compete con il boom dell’audio-visual, con
gli sms, con tutti quegli stimoli che bombardano i giovani ... una scuola che
continuerà ad arrancare e, temo, continuerà a perdere e a disperdere un
patrimonio enorme di intelligenze ... occorre che la scuola italiana abbandoni
definitivamente la “trasmissività” del sapere dalla cattedra ai banchi». (
L.Berlinguer ex ministro dell' Istruzione )
L'emergenza educativa è in parte dovuta
all’incertezza profonda verso il futuro e i destini individuali, visto gli scenari
di crisi economica sempre più allargata, tanto che secondo alcuni l’educazione
diviene impossibile. Educare è impossibile, dunque è un inutile ?
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