Nati in USA da poco tempo e
subito diventati di moda, i weblogs (termine di origine anglosassone e di
ambito informatico, derivato da web+log) sono oggi presenti in numero crescente
anche in Italia.
Si tratta di un fenomeno
piuttosto interessante, che attualmente occupa le copertine di molte riviste
informatiche.
Un weblog è in realtà un sito
piuttosto semplice e di facile orientamento, costruito su un'unica pagina che
raccoglie notizie (post) inviate dall'autore del blog ed aperte ai commenti dei
lettori.
Un weblog tende quindi a
configurarsi come una comunità, centrata sull'autore del sito e sui suoi
interessi condivisi da un certo numero di visitatori.
La natura del weblog è varia
ed esistono già motori di ricerca appositamente pensati per questo universo.
Generalmente troviamo weblogs "intimistici" o "diaristici",
centrati cioè sulle riflessioni, più o meno private, sui pensieri a voce alta e
sugli appunti esistenziali di singoli.
Questo genere di weblog ha un
forte interesse sociologico, ma spesso è fine a se stesso e tendenzialmente crepuscolare.
Molto più interessanti i
weblogs che fanno "giornalismo" dal basso, dando voce a realtà, anche
individuali, di particolare importanza: dal mondo della società civile a quello
dell'economia, o dell'informatica, o del libero pensiero, ecc..
Qui ci troviamo davanti ad un
network di idee, libero e spontaneo, animato da privati cittadini, che tende a
saldarsi verso il basso, capace di offrire terreno fertile di informazione e
crescita per una vasta comunità di utenti.
Infine abbiamo i weblogs
legati ad associazioni, a movimenti o gruppi associati, che danno conto di
realtà quotidiane diffuse ma spesso senza possibilità di espressione sui canali
ufficiali di comunicazione.
A questo livello, i weblogs costituiscono
sicuramente un fenomeno molto interessante, che merita di crescere ed
incontrare il favore dei naviganti di Internet alla ricerca di informazione non
manipolata o controllata da stampa e tv.
Come e perché utilizzare i weblogs nella prassi didattica?
In Italia la scuola ha assunto nel suo curricolo la formazione alle nuove tecnologie (ICT). I weblogs possono rivelarsi uno strumento decisamente valido.
Lo sforzo principale resta quello di fare una buona didattica, che utilizzi il computer ed Internet per sviluppare realmente abilità e competenze negli allievi. Inserendoli, allora, all’interno di un progetto di formazione scolastica più ampio, i weblogs si riveleranno utili per:
- avvicinare gli studenti con coscienza critica alla multiforme realtà di Internet;
- scrollare lo stato di passività di molti allievi nell’utilizzare Internet;
- stimolare la capacità di selezione e vaglio delle informazioni on-line;
- produrre contenuti originali, connettendoli all’interno di una rete di rimandi e link che aprano il confronto con altri utenti.
Ecco di seguito alcune riflessioni metodologiche, in ordine sparso, che possono aiutare i docenti ad introdurre i weblogs nella loro didattica quotidiana:
- avvicinare gli studenti con coscienza critica alla multiforme realtà di Internet;
- scrollare lo stato di passività di molti allievi nell’utilizzare Internet;
- stimolare la capacità di selezione e vaglio delle informazioni on-line;
- produrre contenuti originali, connettendoli all’interno di una rete di rimandi e link che aprano il confronto con altri utenti.
Ecco di seguito alcune riflessioni metodologiche, in ordine sparso, che possono aiutare i docenti ad introdurre i weblogs nella loro didattica quotidiana:
1. A scuola gli studenti non amano leggere e scrivere, fuori invece lo fanno continuamente per divertimento
(email, chat, navigare in Internet, ecc.); i docenti devono quindi riuscire a mettere in contatto ciò che i ragazzi fanno fuori la scuola, con ciò che si propone dentro la classe. Il weblog può farlo. Scrivere per il blog della classe, leggere per il blog della classe, è sentito come attività diversa, rispetto alla solita didattica. Un weblog è uno spazio di lavoro molto diverso dallo spazio-classe: è più libero, meno obbligante, più aperto.
2. Il weblog può consentire anche di superare certa passività che è propria di chi naviga in Internet. Gli interventi su un blog sono qualcosa di più dinamico, di più simile ad una conversazione. Mantenere un blog del resto è più dinamico della stessa creazione di pagine HTML, perché è necessario concentrarsi solo sull’aggiornamento dei contenuti.
3. Il weblog diventa utile quando diviene una valida via per affrontare un problema. Al di là, quindi, della
pluralità di ruoli che un weblog può svolgere, è importante creare in classe un weblog tematico, che
approfondisca determinate tematiche e che possa aprire un dibattito all’interno di una comunità più ampia della stessa classe (magari coinvolgendo altre classi, o scuole).
4. Grazie ai weblogs sarà possibile far argomentare ed esprimere per iscritto il proprio pensiero, in correlazione con gli interventi di altri studenti; capacità queste che l’insegnante potrà seguire e valutare online, dal momento che i weblogs possono diventare una sorta di portfolio delle capacità e dei lavori degli studenti.
5. Attraverso i weblogs gli studenti possono diventare padroni di operazioni quali: analizzare informazioni
rilevanti, individuare fonti per studi e ricerche, raccogliere e vagliare criticamente materiali e siti, confrontare ipotesi, sviluppare pensiero critico e capacità argomentative.
6. Incoraggiare gli studenti perché creino un weblog tematico, raccogliendo e vagliando materiali da altri siti, per proporli in maniera originale sotto forma di post e link, consente anche di superare un rischio corrente nella navigazione in Internet: il ricorso acritico a fonti poco significative ed il plagio di materiale altrui.
7. I weblogs consentono di comprendere più a fondo la natura di Internet, la vastità e l’interconnessione delle informazioni. Possono così diventare un utile punto di partenza per la creazione, strutturale e di contenuto, di siti web originali, o repertori di link – tenendo conto che i rinvii ipertestuali costituiscono una delle caratteristiche principali dei weblogs.
8. Attraverso i weblogs è possibile ricavare uno dei maggiori vantaggi delle ICT nella didattica: preparare gli
allievi agli impetuosi cambiamenti del mondo del lavoro. I weblogs consento infatti, tra l’altro, di: accedere
rapidamente alle idee ed esperienze di altra gente, comunità, culture; ricercare, esplorare, analizzare, scambiare e presentare informazioni responsabilmente, con creatività e capacità critiche-selettive.
9. Per un docente, comunque, i weblogs presentano anche una molteplicità di utilità pratiche, capaci di sfruttare il web come mezzo veloce di comunicazione con gli allievi. Attraverso un weblog di classe, infatti, un docente può:
- fornire lezioni, compiti e comunicazioni agli allievi;
- fornire lezioni, compiti e comunicazioni agli allievi;
- moltiplicare le possibilità di accesso a materiali di particolare importanza, attraverso appositi link;
- potenziare l’interazione della classe anche attraverso discussioni e chat on line;
- fornire ulteriori stimoli per approfondimenti e compiti extra scolastici;
- mantenere i contatti con gli studenti assenti;
- coinvolgere i genitori nelle attività dei figli.
10. Costruendo weblogs, infine, gli studenti raggiungono obiettivi scolastici ed al tempo stesso professionali.
Sebbene infatti si presentino costruiti su templates, i weblogs possono essere profondamente modificati, attraverso un utilizzo avanzato del codice HTML. Sarà quindi possibile stimolare gli studenti ad approfondire le loro capacità: di content manager (gestione dei contenuti) e di web designer (realizzazione di siti web). Il tutto attraverso lavori on line, che, sul piano professionale, si presentano come dei portfolio elettronici.
[Le riflessioni ed i suggerimenti sopra elencati sono stati estrapolati: dal sito weblogg-ed e da un interessante articolo di Jo Ann Oravec, pubblicato nell’aprile 2002 a Newark sul “Journal of Adolescent & Adult Literacy”, dal titolo Bookmarking the world: Weblog application in education e dal sito maecla]
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