Esperienza personale in campo didattico.
L'alfabetizzazione informatica va sviluppata in un contesto di apprendimento dotato di un alto potenziale di trasversalità che la rende funzionale a tutti gli altri apprendimenti.
Le nuove tecnologie infatti non rappresentano, nell'ambito delle attività, uno "specifico apprendimento" aggiuntivo e isolato dagli altri, ma si inseriscono come uno "spazio" organico, operativo e mentale in cui realizzare esperienze nel quadro delle unità di apprendimento previste dalle Indicazioni Nazionali.
E' pertanto opportuno che, inizialmente, nella scuola primaria l'introduzione delle tecnologie informatiche venga realizzata attraverso l'allestimento di opportune occasioni e ambienti di apprendimento, anche di tipo laboratoriale.
La prima alfabetizzazione informatica rivolta a curare l'avvio di un graduale processo di familiarizzazione con lo strumento informatico, nonché a realizzare la conoscenza dei dispositivi essenziali per l'interazione con un personal computer.
La familiarizzazione con l'uso del computer va perseguita con essenzialità anche attraverso attività ludiche, quali giochi, momenti ricreativi e passatempi finalizzati ad uno scopo didattico.
L'uso del computer mira inoltre a facilitare la progressiva scoperta delle funzioni dello strumento informatico e a sviluppare nell'allievo la consapevolezza delle potenzialità della macchina nell'ambito della informazione e della comunicazione.
L'alfabetizzazione ha anche per oggetto lo sviluppo delle prime attività apprenditive, che includono il ricorso ai collegamenti Internet e ai siti per ragazzi, con lo scopo di ricercare informazioni utili e necessarie a definire e completare il processo degli apprendimenti.
Contestualmente viene curata l'acquisizione delle abilità essenziali della videoscrittura, in modo da promuovere la capacità di scrivere brevi e semplici brani. L'uso della videoscrittura deve inoltre facilitare i processi di autoapprendimento e di autovalutazione.
Il raggiungimento di tali obiettivi comporta, ovviamente, in primo luogo, la disponibilità di attrezzature tecnologiche idonee sia sul piano informatico che su quello telematico e, in secondo luogo, la presenza di adeguate competenze professionali all'interno della singola istituzione scolastica.
A tal fine, per favorire l'uso delle tecnologie informatiche nella classe prima a tempo pieno della scuola primaria in cui opero nell'anno scolastico 2011/2012, sono in corso specifici laboratori settimanali (frutto della personale e pluriennale esperienza delle TIC nella didattica).
Con i bambini di prima non si tratta di un apprendimento specifico, come in altri ordini di scuole, ma strettamente correlato all'acquisizione delle abilità strumentali previste nei vari ambiti disciplinari. È ovvio che, per poter utilizzare gli strumenti didattici che un elaboratore può offrire, è necessario far familiarizzare gli alunni con la macchina. In un progetto interno al curricolo, dunque, si sono ipotizzati due percorsi fondamentali disposti in modo reticolare: dalla cognizione (il computer come oggetto specifico di apprendimento) alla metacognizione (il computer come strumento di apprendimento per altri campi del sapere) e viceversa.
Nel primo momento il docente opera attraverso obiettivi specifici, mentre nel secondo, attraverso obiettivi trasversali. Il termine momento non indica, tuttavia, una precisa sequenza temporale dissociata dall'altra, per cui prima s'insegna cos'è e come funziona un pc, poi si fanno le attività disciplinari: benché distinti ora nell'esposizione, i percorsi didattici possono essere tracciati in sincronia, alternando la cognizione alla metacognizione od attivandole insieme.
Il percorso didattico così delineato permette al docente di effettuare le scelte didattiche nel pieno rispetto dei tempi e degli stili di apprendimento degli alunni, che nei primo anno della scuola primaria sono molto diversificati, sia per garantire l'alto potenziale di trasversalità dell'alfabetizzazione informatica.
Gli alunni della 1^A in aula multimediale.
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