Probabilmente un'invasione barbarica o forse la semplice rappresentazione del gregge e dei pastori che dominano gli altri esseri della natura. Uomini col volto dipinto di nero e gli occhi forati, maschere con testa di bue che testimoniano l'antico culto del bove che investiva tutta la regione. Sono uomini vestiti come i rappresentanti muti di una realtà ormai antica e indecifrabile.
Tra le maschere ricordiamo: I Mamuthones e Issohadores Pro Loco Mamoiada; Boes e Merdules di Ottana, S’Urthu e Buttudos di Fonni, Sos Thurpos e S’Eritaju di Orotelli, S’Urtzu e sos Bardianos di Ula Tirso, Is Cerbus di Sinnai, Sos Tumbarinos di Gavoi.
(testo di Maria Melania Barone)
I MAMUTHONES DI MAMOIADA
E se vuoi un Carnevale che non ce n'è un altro sulla terra,
vattene a Mamoiada
vedrai l'armento con maschere di legno,
l'armento muto e prigioniero,
i vecchi vinti, i giovani vincitori:
un carnevale triste, un carnevale delle ceneri:
storia e misura di ogni giorno,
gioia condita con un po' di fiele e aceto, miele amaro.Salvatore Cambosu
LA MASCHERA
pelli nere di pecora, pesanti campanacci, maschere nere
di legno, severe, terribili. Immagini di un silenzio di pietra
LA SCENA
passo lento, cadenzato, pesante. Con un frastuono da
bolgia infernale si annunciano alla folla
ORIGINE E SIGNIFICATO
nemici vinti, uomini imbovati, culti dionisiaci,
antichissimi rituali di fertilità
NON SOLO MAMUTHONES
Juvanne Martis (Sero)
IL CARNEVALE A MAMOIADA
le Mashere, la Festa, la Tradizione
CURIOSITÀ
le maschere "sorelle" nel Mediterraneo
SU COMPONIDORI (Sa Sartiglia Oristano)
Il fuoco dei cavalli conduce in volo cavalieri audaci.
Il volto coperto dalla maschera impenetrabile.
Soli in groppa, non possono fallire: la stella d'argento deve essere infilzata.
Si lanciano al galoppo, senza esitazioni, pronti a ingaggiare l'ennesima gara con la sorte.
LA MASCHERAchi è su componidori? un uomo, un dio, un demone.
É ermafrodito,il volto è impenetrabile, tiene in mano un fantoccio di fiori e benedice. Corre sdraiato sulla groppa del cavallo
INIZIA LA FESTA
il ruolo dei gremi. La vestizione rituale de su componidori: un vestito complesso ricco di simboli poco decifrabili.
E il capocorsa diventa un dio che non tocca mai terra...
LA SCENAsu componidori apre la corsa. Poi si gareggia e le spade infilano la stella. Infine le pariglie: cavalli lanciati al galoppo sfrenato e incredibili acrobazie in sella.
ORIGINE E SIGNIFICATOantichi riti di fertilità, gare equestri medioevali,
influenze spagnole
CURIOSITÀ
origine linguistica del termine
CARNEVALE DI SAMUGHEO
Il sacrificio de S'Urthu e la danza dei Mamutzones Mamutzones coperti di pelli di capra, corna grandi su copricapi alti di sughero, sul corpo campanacci, ilvolto nero di nerofumo.
Danzano scomposti intorno a s'Urtzu per metà caprone, per metà uomo e su 'Omadore lo tormenta fino alla suo sacrificio.
Nel carnevale di Samugheo l'eco e i simboli di antichissimi riti pagani.
LE MASCHERE
Su Mamutzone, s'Urtzu, su 'Omadore: tutti i particolari delle maschere di Samugheo
L'EVENTO
Non è una semplice sfilata, le maschere danno vita a una vera e propria messa in scena: cosa succede nel Carnevale di Samugheo.
ORIGINE E SIGNIFICATO
Qual è il significato delle cupe maschere di Samugheo?
dietro la maschera riti di fertilità e culti dionisiaci.
CURIOSITÀ
A Ottana, in Barbagia, le maschere del carnevale sono la singolare testimonianza di riti e tradizioni di una cultura che il tempo non ha scalfito: andateci, in febbraio, e coglierete nelle maschere ottanesi quel senso del mistero che tutto nasconde e tutto rivela.
LA MASCHERA
sos merdules, sos boes, sa filonzana: le maschere di Ottana
LA SCENA
le strade diventano palcoscenici:
cosa succede durante il Carnevale
ORIGINE E SIGNIFICATO
dietro la maschera riti di fertilità e culti dionisiaci
CURIOSITA'
L CARNEVALE DI OROTELLI
Sono molte, in Barbagia, le tradizioni che ci svelano ancora le linee infinite di una cultura secolare.
A carnevale la storia di tutti i giorni diventa mito, evento straordinario, rito che si perpetua, appuntamento a cui non si può mancare.
Anche a Orotelli, nei visi cupi e fuliginosi de sos thurpos c'è un carnevale tutto da vedere.
LA MASCHERA sos thurpos, "i ciechi" dal volto annerito
LA SCENA mimano scene di vita agreste e si lanciano sulla folla...
ORIGINE E SIGNIFICATO pantomima del mondo agrario e bovino
CURIOSITA'
l'antica maschera del "riccio"
LA FESTA E IL CARNEVALE IN SARDEGNA
il mondo alla rovescia, la parità, la maschera: caratteristiche della festa in Sardegna
L'istituto della festa
LA SCENA mimano scene di vita agreste e si lanciano sulla folla...
ORIGINE E SIGNIFICATO pantomima del mondo agrario e bovino
CURIOSITA'
l'antica maschera del "riccio"
Carnevale Tradizionale
LA FESTA E IL CARNEVALE IN SARDEGNA
il mondo alla rovescia, la parità, la maschera: caratteristiche della festa in Sardegna
L'istituto della festa
La festa, in tutte le epoche e nelle diverse realtà culturali, ha rappresentato un elemento molto importante dell'esistenza umana. La festa è retta dal principio della parità in cui non vi è alcuna differenza tra ricco e povero, vecchio e bambino, uomo e donna. In tal contesto le crisi del quotidiano vengono cancellate e si propone un mondo magico di spensieratezza e allegria.
La sospensione della norma
La festa rappresenta per la collettività un momento di apertura in cui cadono i ruoli e i normali comportamenti. Il mondo "alla rovescia" appare un mito che evoca la realtà. In Sardegna l'ideale della parità è il motore di ogni rapporto di scambio.
La regola è molto semplice, ma di principio assoluto. A ogni dono deve corrispondere un controdono, ad ogni prestazione una controprestazione. La legge del do ut des è alla base della parità e quindi della festa in Sardegna. Questo è un modo per abbattere le barriere che separano i diversi ruoli sociali. La dimensione più concreta della festa in Sardegna è quella in cui si mangia, si beve, si guarda, si ascolta e si gode nella spensieratezza di un tempo magico e meraviglioso.
Il selvatico nelle tradizioni sarde
La tradizione Sarda è contrassegnata dal confronto/scontro tra città e villaggio, tra due concetti distinti di vita e cultura che vengono di continuo riproposti nel presente sotto le vesti festive e carnevalesche di maschere e danze ripescate da un passato ancora vivo e vitale delle nostre comunità.
La mascheratura sarda si identifica nel mondo proprio per i suoi tratti selvatici e animaleschi.
Dall'ideologia alla tradizione
Gli uomini - bestia, l'uomo selvatico, il diavolo ecc.. vengono ridicolizzati e "presi in giro" nelle esibizioni carnevalesche. L'obiettivo è quello di esorcizzare il male e cacciare via i problemi e i cattivi pensieri che la vita presenta.
I ceti popolari sardi sono stati in grado di trasfigurare in maschere carnevalesche e ridicole l'immagine del diavolo, allontanandolo e rendendo immuni le loro vite esaltando i piaceri: del mangiare, dell'amore e del ridere. La maschera sarda ti rimanda a una dimensione lontana e arcaica che affascina e coinvolge. Quella forma artistica destinata a coprire il volto umano che ti provoca nell'animo un'impressione mista di interesse per l'esotico o di ammirazione per una spontaneità espressiva primordiale.
Il Carnevale in Sardegna
Il Carnevale è considerato una vera e propria festa, anche nei centri più interni della Sardegna, in cui si opera una rassegna ed una rappresentazione delle basi sociali e morali del vivere collettivo.
A Carnevale ci si diverte gareggiando, mascherandosi, mangiando e bevendo meglio o almeno più del consueto, ballando.
Il ballo si caratterizza per la frequenza, davvero rilevante, con la quale si fa. Si balla molto, siballa più che in altri periodi dell'anno e tutti possono usufruire di questo divertimento. Ballano vecchi, uomini maturi, donne, giovani e bambini.
(Luca Gungui)
I ceti popolari sardi sono stati in grado di trasfigurare in maschere carnevalesche e ridicole l'immagine del diavolo, allontanandolo e rendendo immuni le loro vite esaltando i piaceri: del mangiare, dell'amore e del ridere. La maschera sarda ti rimanda a una dimensione lontana e arcaica che affascina e coinvolge. Quella forma artistica destinata a coprire il volto umano che ti provoca nell'animo un'impressione mista di interesse per l'esotico o di ammirazione per una spontaneità espressiva primordiale.
Il Carnevale in Sardegna
Il Carnevale è considerato una vera e propria festa, anche nei centri più interni della Sardegna, in cui si opera una rassegna ed una rappresentazione delle basi sociali e morali del vivere collettivo.
A Carnevale ci si diverte gareggiando, mascherandosi, mangiando e bevendo meglio o almeno più del consueto, ballando.
Il ballo si caratterizza per la frequenza, davvero rilevante, con la quale si fa. Si balla molto, siballa più che in altri periodi dell'anno e tutti possono usufruire di questo divertimento. Ballano vecchi, uomini maturi, donne, giovani e bambini.
(Luca Gungui)
IL CARNEVALE DI BOSA
Il carnevale ci racconta la storia delle comunità sarde e sa farci, a volte, attori inaspettati di una magica e festosa teatralità.
Andiamo dunque, lungo le vie del karrasegare, a vedere Bosa vestita a festa, più bella che mai.
LA MASCHERA
le maschere nere cantano il lamento funebre di Gioldzi morente. Le maschere bianche lucciole, spiriti allegri della notte...
LA SCENA
falli di legno, la satira pervade il canto delle prefiche,
le maschere ti inseguono e ti illuminano i genitali ...
ORIGINE E SIGNIFICATO
il riso, la golosità e soprattutto ogni simbolo di fertilità e
desiderio sessuale
CURIOSITA'
LE MASCHERE DELLA BARBAGIA DI OLLOLAI
S'urthu e Narcisu a Fonni, Zizzarrone a Gavoi, Don Conte ad Ovodda: sono le metafore di un carnevale che, pur aprendosi a soluzioni di modernità, mantiene ancora le impronte di una tradizione antica.
LE MASCHERE
il temibile Urthu e Narcisu, il gioioso Zizzarrone e il beffardo Don Conte
LA SCENA
cosa succede durante il Carnevale della Barbagia di Ollolai
ORIGINE E SIGNIFICATO
mito e tradizione cedono il passo al tragicomico
CURIOSITA'
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