Il pensiero divergente è un modo di valutare la realtà cercando di adottare diversi punti di vista e di trovare soluzioni alternative ai problemi. La scuola spesso predilige un pensiero volto a separare ciò che è giusto o sbagliato, sbarrando così la strada alla creatività. Come creare un ponte tra pensiero divergente e scuola?
Di Francesca Cilento
"Si diventa ciò che si pensa. Il pensiero ne non è mai completo se non trova, espressione e limite nell'azione. E' soltanto quando c'è perfetto accordo tra le due cose che c'è piena vita."
Mahatma Gandhi
Il pensiero divergente è un modalità di ragionamento e di uso del pensiero che spesso viene associata alla creatività. Alla base del pensiero divergente ci sarebbe la capacità di non restare intrappolati nei consueti schemi di pensiero utilizzati quotidianamente preferendo una certa fluidità. Di fronte ad un problema vengono cercate e create soluzioni alternative senza fermarsi alla prima possibilità che viene in mente. La divergenza si crea proprio quando si abbandona la solita prospettiva in cerca di diversi punti di vista. Oggi la creatività viene considerata un ‘plus’ in molti ambiti, ma l’uso del pensiero divergente non è solo una dote, ma in parte è una attitudine che può essere appresa. Come viene impiegato il pensiero divergente a scuola?
Pensiero convergente e pensiero divergente
Joy Paul Guilford, psicologo statunitense, ha definito due modalità di pensiero che costituiscono gli opposti di un continuum dove si situano gli stili individuali. Il pensiero convergente funziona in modo tale da spingere le persone a cercare, davanti a un problema, una sola risposta, cioè quella giusta. È logica che è alla base dei problemi matematici che ci vengono posti fin da bambini in cui non è possibile avere più di un risultato, per cui la valutazione è netta: giusto o sbagliato. Il pensiero divergente invece è caratterizzato dalla spinta ad individuarepiù soluzioni che siano accettabili per motivi diversi, ma che abbiano tutte una loro ‘dignità’. È molto difficile pensare di poter individuare uno stile di pensiero superiore all’altro, più probabilmente si tratta di strumenti che si dimostrano utili in contesti differenti.
Pensiero divergente, creatività e scuola
Nell’ambito scolastico le caratteristiche del pensiero divergente sono poco considerate, coltivate o anzi scoraggiate, fatta eccezione per poche attività. Due sono le aree da considerare: gli aspetti organizzativi e la natura delle materie insegnate. Da un punto di vista organizzativo i motivi possono essere diversi: classi molto ampie, difficoltà a considerare gli stili individuali, maggiore ordine nei compiti e anche una maggiore facilità nella comprensione dei progressi degli studenti. Anche l’indirizzo della scuola incide sulla ‘politica’ che regola la creatività. Nelle scuole ad indirizzo scientifico, c’è sicuramente molto meno spazio per l’uso del pensiero divergente rispetto ad una scuola secondaria ad indirizzo artistico in cui la creatività viene ricercata e coltivata.
Coltivare il pensiero divergente
Fermo restando che il pensiero convergente ha dei punti di forza che non vanno dimenticati, occorre che anche la scuola cominci ad incoraggiare un ragionamento più aperto a diversi punti di vista. Ciò che va sottolineato e che forse rappresenta un fraintendimento che ostacola l’incoraggiamento alla creatività è che sebbene nel pensiero divergente si dia poco spazio al ‘giusto o sbagliato’, tutte le soluzioni devono essere comunque valutate. Essere creativi non significa non avere punti di riferimento per costruire delle risposte, ma lasciare lo spazio a scelte meno automatiche. Ecco che esercizi di pensiero divergente possono diventare lo spunto per affinare lo spirito critico con cui valutare le soluzioni alternative. Ecco che il pensiero divergente crea le basi per usare uno stile di pensiero altamente apprezzato dalla scuola.
Per sviluppare le loro idee i ragazzi dovrebbero essere aiutati soprattutto dagli insegnanti ; perché “… insegnare è un’arte e si impara per imitazione, come diceva Platone”.
Il pensiero divergente, però, deve essere accompagnato anche da quello convergente , perché non si possono vivere le proprie passioni senza basi logiche e razionali.
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