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mercoledì 2 gennaio 2013

La storia dei Giganti di Mont’e Prama

Sepolti in un campo vicino Oristano, tornano finalmente ad essere esposti al pubblico

Erano sepolti da oltre 3mila anni, dal periodo dei nuraghi, in un campo di Cabras, in provincia di Oristano, a Monte Prama appunto, da cui prendono il nome. Poi un contadino, lavorando il suo terreno, senti’ l’aratro del suo trattore che cozzo’ contro qualcosa di pesante. S’incuriosi’, anche se del resto in quella zona c’erano tante rocce di arenaria, e s’intestardi’ a tirare fuori quel masso gigante.


ANCORA UN MISTERO – Fu cosi’ che vennero alla luce, nel 1974, i Giganti di Mont’e Prama, 25 statue in arenaria di 2,5 metri, alcune intere, atre in 5172 frammenti lapidei, del periodo nuragico, sono ancora avvolte dal mistero, anche scientifico, per le loro dimensioni, gigantesche appunto, che raffigurano guerrieri sardi, simili a quelli dei bronzetti.
SEPOLTI DI NUOVO - Dopo la loro scoperta, videro la luce per poco tempo. Furono infatti sepolte nei magazzini dei musei archeologici di Cagliari e Sassari per oltre 30 anni, fino al loro definitivo recupero e restauro, terminato nell’ottobre dell’anno scorso. A novembre 2011 la loro consacrazione al pubblico, nel Centro di restauro di Li Punti a Sassari.
Dalle valutazioni più recenti si stima che i frammenti appartengano a ben quarantaquattro statue. Quelle finora restaurate e rimesse in piedi sono venticinque, oltre a tredici modelli di nuraghe, mentre altre tre figure umane e tre modelli di nuraghe sono stati individuati da frammenti al momento non assemblabili.
Completato il restauro, la maggior parte dei reperti dovrebbe ritornare a Cabras per l'esposizione museale.
Di fronte al legittimo obiettivo di restituire al territorio di origine questo straordinario ‘bene comune’ e ricomporre con esso i segni fondamentali dell’identità, ospitandoli in una struttura adeguata e facendone segno di sviluppo sostenibile, si sta purtroppo affermando l’idea di separare il gruppo in almeno due nuclei: uno al Museo Nazionale di Cagliari, parrebbe con la scelta dei pezzi ‘più significativi (!), uno al Museo Civico di Cabras (nelle sale di futura realizzazione, il cui progetto è stato aggiudicato), e forse qualcosa nel Centro Regionale di Restauro di Li Punti. Vederemo come si concluderà la storia.
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