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domenica 22 aprile 2012

Compiti si o no?




Una ricerca condotta da Harris Cooper, professore di psicologia e neuroscienze presso la Duke University, ha suggerito che i compiti a casa in piccole dosi possono rafforzare le competenze di base e aiutare i bambini a sviluppare abitudini di studio, ma che esistono rendimenti decrescenti.


È normale che gli insegnanti diano i compiti a casa, ma non è sensato; da qui l’appello di Maurizio Parodi nel saggio BASTA COMPITI! Non è così che si impara rivolto a genitori, insegnanti, studenti, con cui  si oppone a una delle più inveterate consuetudini scolastiche, tanto più indiscussa proprio perché immotivata, scontata.

I compiti a casa sono sempre problematici: sia per gli studenti – e le loro famiglie – che li vivono come un obbligo fastidioso, che per gli insegnanti che li devono preparare e assegnare.
Maurizio Parodi, dirigente scolastico e pedagogo, spiega perché si danno, come si fanno, quali effetti producono, quanto sono inefficaci e dannosi. Compito principale della scuola, infatti, non è «punire» gli studenti oberandoli di lavoro anche fuori dalle aule, bensì insegnare il giusto metodo di studio per imparare con profitto e far emergere la personalità di ciascuno di loro.

Il saggio è arricchito dai contributi di Corrado Augias e dei docenti di tutta Italia, che si sono incontrati on line sul network Ning dando vita a un vivace e originale dibattito, La scuola che funziona, di cui vengono riportati gli spunti più illuminanti; dall’analisi delle teorie di Antoine de La Garanderie e Gianni Rodari sulle tecniche per favorire lo sviluppo cognitivo e meta cognitivo degli studenti, perfezionando il loro metodo di studio; da una «chiacchierata» con lo scrittore (ma prima ancora maestro elementare) Maurizio Maggiani su compiti a casa, educazione e futuro della scuola.

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