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mercoledì 28 novembre 2012

“Bilinguismu Creschet” in Sardegna


Martedì 27 novembre alle ore 10.30 presso i locali della Biblioteca Regionale a Cagliari è stato presentato ufficialmente il progetto “Bilinguismu Creschet”.
L’assessorato della Pubblica Istruzione della Regione Autonoma della Sardegna e l’Università di Edimburgo hanno firmato nei giorni scorsi un’intesa per diffondere le conoscenze reciproche in merito all’uso contemporaneo di due lingue durante la prima l’infanzia. Si tratta di una stretta alleanza tra due realtà europee importanti per il bilinguismo dei bambini.
Bilinguismu creschet” (che significa allo stesso tempo che con il bilinguismo si cresce e cresce l’individuo e la società) è una filiale del progetto “Bilingualism Matters”, iniziativa di successo che in Scozia ha ottenuto moltissimi risultati e che si è estesa poi in Norvegia, in Grecia e ora anche in Italia, prima in Trentino e attualmente in Sardegna. Alla presentazione hanno partecipato le autorità regionali e la dottoressa Antonella Sorace, professore titolare della cattedra di Linguistica Acquisizionale dell’ateneo scozzese, la quale illustrerà, in una conferenza di informazione e formazione, le ultime ricerche e gli ultimi aggiornamenti sul tema. 

Si è trattata di un’occasione speciale di aggiornamento e sensibilizzazione per i docenti e il personale didattico, ma anche di tutti coloro che si occupano di questi temi o che intendono occuparsene. 
L’uso precoce di molte lingue favorisce menti creative e dinamiche. I vantaggi del bilinguismo riguardano, ovviamente, anche le lingue minoritarie come il sardo. Anzi, secondo gli studi della professoressa Sorace, parlare la lingua minoritaria in casa agevola l’apprendimento dell’inglese. 

Durante l’incontro, tutte le informazioni sono state fornite dalla professoressa Sorace in modo piacevole, brillante e coinvolgente.
Investire nel bilinguismo, o multilinguismo dei bambini (si sostiene infatti che si possano imparare contemporaneamente 4 lingue), rappresenta, insomma, nel mondo di oggi e domani, una risorsa economica per il futuro. Lunedì 26, sempre nella biblioteca di viale Trieste, si è svolta  una giornata di formazione per gli operatori degli uffici linguistici di tutta l’isola. Le iniziative, nellarco dei prossimi dodici mesi, verranno estese a tutto il territorio regionale. 

domenica 18 novembre 2012

CORSO DI FORMAZIONE SULL’APPRENDIMENTO COOPERATIVO

Il percorso adatto sia alla scuola dell’infanzia sia agli insegnanti della scuola primaria  e della scuola secondaria di primo grado che stanno sperimentando la metodologia dell’Apprendimento cooperativo in classe.
Il corso, tenuto dal formatore Carmelo Stornello, si è tenuto presso la scuola primaria di via Sicilia  dell'Istituto Comprensivo di Serramanna  si è articolato in 2 incontri  nelle seguenti date:

–– 16 novembre 2012
–– 17 novembre 2012

dalle ore 9.00 alle ore 13.00
dalle ore 15.00 alle ore 19.00.

domenica 11 novembre 2012

COSÌ CAMBIA TEST INVALSI, LE NOVITÀ DAL 2013/2014



Somministrazioni


07 maggio.2013: Prova preliminare di lettura per le classi II e prova di Italiano per le classi II e V primaria

10 maggio.2013: Prova di matematica per le classi II e V primaria e Questionario studente per la classe V primaria

14 maggio.2013: Prova di Italiano, di Matematica e Questionario studente per le classi I della scuola secondaria di primo grado


16 maggio.2013: Prova di Italiano, di Matematica e Questionario studente per le classi II della scuola secondaria di secondo grado





Significative novità nella direttiva triennale all’Invalsi per gli anni scolastici dal 2012/2013 al 2014/2015. Le rilevazioni nazionali degli apprendimenti degli studenti si estenderanno alle classi quinte della secondaria di II grado (ma non per l’anno in corso). Avanti tutta con l’autovalutazione e la valutazione delle istituzioni scolastiche.



La direttiva n. 85 del 12/10/2012, comunicata con la nota Miur n. 6549, introduce contenuti innovativi specialmente riguardo alla secondaria di II grado, all’autovalutazione e valutazione delle scuole, alla valutazione della dirigenza scolastica, alla formazione dei dirigenti neoassunti. Un’altra novità riguarda la progressiva informatizzazione dello svolgimento delle prove a cura dell’Invalsi, in linea con il piano di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione.


Per l’a.s. 2012/2013 le rilevazioni nazionali degli apprendimenti riguardano “obbligatoriamente” tutti gli studenti frequentanti le classi II e V della scuola primaria, I e III della scuola secondaria di primo grado e II della scuola secondaria di secondo grado. Le aree disciplinari continuano ad essere italiano e matematica.


Secondaria di II grado


Il settore maggiormente interessato alle innovazioni è la secondaria di II grado, con l’estensione anche alle classi quinte delle rilevazioni nazionali degli apprendimenti a carattere censuario, con prove distinte per i diversi percorsi. La nota Miur n. 6549 specifica tuttavia che per l’a.s. 2012/2013 rimane escluso il quinto anno.




Nelle seconde classi del II ciclo, la rilevazione degli apprendimenti riguarda anche gli studenti che frequentano i percorsi di qualifica professionale funzionanti presso gli istituti professionali statali, in regime di sussidiarietà, o nelle strutture formative accreditate dalle regioni.


Nell’ambito dell’esame di stato, l’Invalsi mette a disposizione delle scuole dei modelli per l’elaborazione delle terze prove e predispone degli appositi quadri di riferimento per la valutazione degli elaborati della prima prova scritta e della seconda prova scritta di matematica presso i licei scientifici. Lo scopo è di garantire maggiore omogeneità dei criteri di valutazione e comparabilità degli esiti delle valutazioni stesse.



Autovalutazione e valutazione delle scuole


Con esplicito riferimento allo schema di regolamento sul Sistema nazionale di valutazione in via di emanazione, l’Invalsi presterà supporto ai processi di autovalutazione delle scuole, elaborando altresì i protocolli di valutazione, prioritariamente nell’ambito del progetto Vales, ma “nella prospettiva di una progressiva estensione degli strumenti e generalizzazione dei processi di autovalutazione e valutazione a tutte le istituzioni scolastiche”.


La restituzione stessa dei risultati delle rilevazioni degli apprendimenti deve mettere le scuole in condizione apprezzare il valore aggiunto dell’azione formativa e farne uso nell’ambito dei processi di autovalutazione. Per favorire l’utilizzo dei risultati in chiave autovalutativa, l’Invalsi predisporrà apposite linee guida.




Dirigenza scolastica


L’Invalsi ha già il compito di definire gli indicatori per la valutazione dei dirigenti che hanno aderito al progetto Vales. Tali indicatori, opportunamente validati, potranno essere successivamente impiegati per la valutazione di tutti i dirigenti scolastici. Intanto l’Istituto si occupa di curare la formazione dei dirigenti neoassunti riguardo ai processi di autovalutazione e valutazione delle scuole.

mercoledì 7 novembre 2012

La poesia una forma di comunicazione da non trascurare.

La poesia è una forma di comunicazione con la quale si manifestano agli altri momenti di vita vissuti, emozioni provate.
La mente sa interpretare le emozioni, sa organizzare le nostre percezioni, sa individuare relazioni, sa costruire schemi e sa muoversi anche al di fuori di essi.
Attraverso il linguaggio poetico si impara a poco a poco a conoscersi come si è fatti "dentro" e questo serve per acquisire sicurezza, fiducia in se stessi e per costruire la propria identità.
Provare a scrivere una poesia non è altro che saper leggere la nostra mente, saper ascoltare la voce del nostro io interiore, saper percepire le nostre emozioni e sensazioni, saper sognare, riuscire ad essere "grandi" pur amando le piccole cose.
"Fare poesia" è guardare la realtà con occhio diverso, con sensibilità e profondità di sentimenti, è esprimere ciò che si prova con un linguaggio particolare.
Con il linguaggio poetico si impara ad usare la fantasia con la quale possiamo modificare la realtà a nostro piacere.Con la poesia si impara a creare qualcosa di bello e si impara ad apprezzare quello che di bello ci propongono gli altri.
Si scrive di getto quando si vivono emozioni forti in positivo o in negativo, quando invece la vita scorre tranquilla la vena poetica sembra in letargo. La poesia è un atto creativo con il quale si vuole manifestare in versi una determinata visione del mondo.
Nella scuola dell'infanzia e nella scuola primaria l'educazione linguistica potrebbe attuarsi in un progetto poesia attraverso il quale, i bambini imparano divertendosi.

lunedì 5 novembre 2012

DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO CONOSCERLI PER UNA CONVIVENZA FELICE

DISLESSIA  
 e Nuove Tecnologie


Importanza della lettura e della scrittura


Lettura e scrittura sono abilità strumentali che rispondono al bisogno personale di esprimersi, al bisogno sociale di comunicare, di ricevere e trasmettere informazioni, ad un bisogno pratico quale potrebbe essere quello di leggere un giornale, un documento o semplicemente un foglietto di istruzioni.

Leggere e scrivere quindi potenziano l’autonomia dell’uomo e valorizzare autonomia ed autostima è una delle finalità che la scuola si deve porre nei confronti dei propri alunni, di tutti gli alunni, a maggior ragione di quelli con difficoltà, di qualunque genere queste siano.

La lettura dacché soddisfa dei bisogni, dovrebbe essere un piacere.

La lettura è un piacere? Non lo è sempre e non lo è per tutti, in modo particolare non lo è per coloro che hanno difficoltà nella lettura, che fanno quindi fatica a leggere o a scrivere. Non lo è per i dislessici.

La scuola deve riservare attenzione particolare alla dimensione emotiva, al fascino della lettura per mantenerne viva la motivazione, per creare il piacere del leggere, anche quando ci siano delle difficoltà.

Leggere è esperire. Una delle espressioni più coinvolgenti della lettura è la lettura vicariale, ossia la lettura di un testo da parte di un soggetto ad altri.

Se ho delle difficoltà a leggere, e qualcuno lo fa per me, questo mi è di grande aiuto.

La lettura vicariale non è solo trasmissione orale di testo, ma è comunicazione attiva, domande e risposte, è anche interrelazione basata su sguardi, gestualità, mimica, intonazione della voce, pause. E’ interpretazione di chi legge e di chi ascolta.


Come le nuove tecnologie possono venire incontro a chi ha difficoltà di lettura?

Le Nuove tecnologie, attraverso audiobook o podcast, offrono una forma di lettura vicariale.

Gli audiobook sono file audio, registrazioni di libri, racconti, fiabe, favole o brani di questi.

Qui di seguito una sitografia, seppur parziale, di alcuni indirizzi che contengono audio libri:

http://www.radio.rai.it/radio1/fantasticamente/audiolibri.cfm

http://www.radio.rai.it/radio1/fantasticamente/elencoaudiofiabe.cfm?Q_PROG_ID=132&Q_TIP_ID=1106

www.ilnarratore.com

http://www.logoslibrary.eu/pls/wordtc/new_wordtheque.wcom_literature_baby.print_doc1?lang=it&letter=A&source=&num_row=20



Il podcast

Un sito da evidenziare, che raccoglie podcast scolastici, è www.edidablog.it. Nasce da un progetto MIUR per l’utilizzo dei podcast come strumento didattico.

Il podcast è uno spazio per inserire episodi (audio e video soprattutto) fruibili dal computer o scaricabili dall’utente che può poi riascoltarli anche svincolato dal computer stesso, mediante dispositivi portatili di lettura di tali file.

Immaginate dunque il mezzo podcast a scuola dove gli episodi sono serie di lezioni (di qualsiasi genere o argomento) in cui il canale preponderante è l’udito o la vista e non più solo il testo e che i ragazzi possono usare per studiare, ripassare, riascoltare quanto detto in classe o che possono creare loro stessi per archiviare lavori, condividere esperienze e formazione.


giovedì 1 novembre 2012

Link utili per i sardi che amano la loro lingua


Cullegamentos

A scuola con le mani.

Girovagando qua e là ho trovato un'idea che trovo simpatica e facile da realizzare per l'autunno (àtongiu in sardo) e la voglio condividere qui nel blog.
Questo bel lavoretto è stato tratto dal sito krokotak.com
Io l'ho trovato qui


Consiste nel realizzare un albero con la carta di un sacchetto e foglie secche raccolte in giardino o al parco.


Come vedete nella sequenza di foto qui sotto, si stropiccia con le mani il sacchetto fino ad ottenere una base e un tronco. Nella parte superiore il sacchetto viene aperto in strisce che vengono poi attorcigliate per formare i rami.



Alla base del sacchetto viene incollato un cartoncino marrone. Foglie e frutti, raccolti nel sottobosco, vengono incollati ai rami.